
Camilla Weber
Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
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con la Dott.ssa Camilla Weber
Si occupa di
Riabilitazione cognitiva
La riabilitazione cognitiva
La riabilitazione cognitiva si rivolge a persone affette da patologie cerebrali focali o diffuse che riportano la compromissione del funzionamento cognitivo ed emotivo. Attraverso esercizi mirati si favorisce il recupero delle funzioni cognitive come memoria, linguaggio, attenzione; la diminuzione dell’apatia e dell’irritabilità; si cerca di favorire l’autonomia e migliorare il benessere personale. Forme di riabilitazione neuropsicologica quali la Stimolazione Cognitiva e la ROT (Terapia di Orientamento alla Realtà), sono proposte per il rallentamento del declino cognitivo causato da forme di demenza senile. L’intervento di riabilitazione/stimolazione cognitiva viene pianificato dopo aver svolto un colloquio conoscitivo e una valutazione neuropsicologica al fine di rispondere al meglio ai bisogni cognitivi, emotivi e motivazionali del paziente.
Valutazione neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica permette di individuare, descrivere e quantificare, attraverso appositi strumenti, l‘eventuale presenza di deficit cognitivi ma anche eventuali variazioni a livello del comportamento e del tono dell‘umore dopo una lesione o disfunzione cerebrale. La valutazione neuropsicologica viene spesso suggerita dal neurologo o dal medico di base nel caso in cui si ritenga necessario un inquadramento clinico volto a valutare il funzionamento cognitivo del paziente e pianificare il percorso terapeutico più adeguato. La valutazione si articola in diverse fasi:
- colloquio conoscitivo con i familiari;
- somministrazione di test neuropsicologici;
- restituzione della valutazione e consegna di un referto.
Disturbi d'ansia
I disturbi d'ansia
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi d’ansia, in generale, come delle condizioni caratterizzate da sentimenti eccessivi di paura o preoccupazione che compromettono il funzionamento abituale della persona e che risultano sproporzionati rispetto a ciò che viene considerato normale in base all’età o alla situazione che si sta vivendo. I vari disturbi appartenenti a questa categoria, si differenziano tra loro per la tipologia di oggetti o situazioni che suscitano paura o ansia intense. A differenza dei normali momenti di preoccupazione o stress che chiunque può attraversare, i sintomi che caratterizzano i disturbi d’ansia permangono spesso oltre i sei mesi e limitano la persona nelle sue attività quotidiane (lavorative, sociali, familiari etc.).
Tra i disturbi d’ansia vi sono:
- Fobie specifiche
- Disturbo d’ansia sociale
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
Disturbi depressivi
I disturbi depressivi
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi depressivi, in generale, come delle condizioni caratterizzate da un umore triste, vuoti o irritabile, spesso accompagnato da problemi del sonno, problematiche cognitive e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. I vari disturbi appartenenti a questa categoria si differenziano tra loro in base alla durata dei sintomi, al momento di insorgenza e alle cause sottostanti. A differenza di un normale sentimento di tristezza, la depressione è un problema ben diverso, che può impattare in modo profondo sul benessere della persona; un evento di vita avverso, difficile da affrontare, può causare dolore a livello emotivo, ma nel caso della depressione esso si accompagna a sensazioni di perdita di valore, di colpa e di non speranza che ponno perdurare per settimane, mesi o addirittura anni.
Tra i disturbi depressivi vi sono:
- Disturbo depressivo maggiore
- Distimia (Disturbo depressivo persistente)
- Disturbo disforico premestruale
Disturbi di personalità
I disturbi di personalità
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi di personalità, in generale, come dei pattern di esperienza interna e comportamentale che deviano in modo consistente da quelle che sono le aspettative della cultura di riferimento, e che si manifestano in due o più aree tra: aspetti cognitivi (il modo in cui interpretiamo noi stessi, gli altri ed il mondo), aspetti affettivi (la nostra risposta emotiva), funzionamento interpersonale e controllo degli impulsi. Oltre a ciò, per essere considerato patologico, un pattern di personalità deve risultare pervasivo (e cioè manifestarsi in più ambiti della propria vita), persistente (di lunga durata, con esordio nella tarda adolescenza o nella prima età adulta) e creare nella persona un disagio clinicamente significativo.
Tra i disturbi di personalità vi sono:
- Il disturbo narcisistico di personalità
- Il disturbo borderline di personalità
- Il disturbo dipendente di personalità
- Il disturbo evitante di personalità
- Il disturbo ossessivo-compulsivo
- Il disturbo istrionico di personalità
- Il disturbo paranoide di personalità
- Il disturbo schizoide di personalità
- Il disturbo schizotipico di personalità
- Il disturbo antisociale di personalità
Problematiche connesse all'invecchiamento
Le problematiche connesse all'invecchiamento
La psicogeriatria è una branca della psicologia volta a fornire cura e sostegno ai bisogni emotivi, psicologici e cognitivi dell’anziano, affrontando le problematiche di adattamento insieme nel passare degli anni, verso una fase di vita che porta con sé diversi cambiamenti fisici, ambientali ed emotivi.
Le tematiche emergenti infatti riguardano un ampio spettro di argomenti, più o meno specifiche dell’anziano, quali:
- la solitudine
- la perdita di persone care
- la perdita di ruoli nelle diverse aree di vita
- le limitazioni funzionali, fisiche, conseguenti a dolore e a malattia cronica
- l’immagine di sé in un corpo che cambia
- i piccolo grandi cambiamenti nella quotidianità
- il pensionamento
- le difficoltà relazionali
- le difficoltà nella sfera sessuale
- i conflitti familiari
- i disturbi del comportamento alimentare
- i disturbi d’ansia
- i disturbi dell’umore
Accanto all’intervento di sostegno psicologico, la psicogeriatria si occupa anche di operare diagnosi differenziali per riconoscere quando il vissuto problematico riportato dal soggetto sia ascrivibile a un quadro di compromissione cognitiva che, in quanto tale, merita un approfondimento medico e neuropsicologico. Gli interventi di sostegno psicologico, laddove necessario, si estendono alla famiglia e all’ambiente di vita dell’anziano al fine di rendere l’intervento di cura il più funzionale e rispondente al bisogno espresso.
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Riabilitazione cognitiva
La riabilitazione cognitiva
La riabilitazione cognitiva si rivolge a persone affette da patologie cerebrali focali o diffuse che riportano la compromissione del funzionamento cognitivo ed emotivo. Attraverso esercizi mirati si favorisce il recupero delle funzioni cognitive come memoria, linguaggio, attenzione; la diminuzione dell’apatia e dell’irritabilità; si cerca di favorire l’autonomia e migliorare il benessere personale. Forme di riabilitazione neuropsicologica quali la Stimolazione Cognitiva e la ROT (Terapia di Orientamento alla Realtà), sono proposte per il rallentamento del declino cognitivo causato da forme di demenza senile. L’intervento di riabilitazione/stimolazione cognitiva viene pianificato dopo aver svolto un colloquio conoscitivo e una valutazione neuropsicologica al fine di rispondere al meglio ai bisogni cognitivi, emotivi e motivazionali del paziente.
Valutazione neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica permette di individuare, descrivere e quantificare, attraverso appositi strumenti, l‘eventuale presenza di deficit cognitivi ma anche eventuali variazioni a livello del comportamento e del tono dell‘umore dopo una lesione o disfunzione cerebrale. La valutazione neuropsicologica viene spesso suggerita dal neurologo o dal medico di base nel caso in cui si ritenga necessario un inquadramento clinico volto a valutare il funzionamento cognitivo del paziente e pianificare il percorso terapeutico più adeguato. La valutazione si articola in diverse fasi:
- colloquio conoscitivo con i familiari;
- somministrazione di test neuropsicologici;
- restituzione della valutazione e consegna di un referto.
Disturbi d'ansia
I disturbi d'ansia
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi d’ansia, in generale, come delle condizioni caratterizzate da sentimenti eccessivi di paura o preoccupazione che compromettono il funzionamento abituale della persona e che risultano sproporzionati rispetto a ciò che viene considerato normale in base all’età o alla situazione che si sta vivendo. I vari disturbi appartenenti a questa categoria, si differenziano tra loro per la tipologia di oggetti o situazioni che suscitano paura o ansia intense. A differenza dei normali momenti di preoccupazione o stress che chiunque può attraversare, i sintomi che caratterizzano i disturbi d’ansia permangono spesso oltre i sei mesi e limitano la persona nelle sue attività quotidiane (lavorative, sociali, familiari etc.).
Tra i disturbi d’ansia vi sono:
- Fobie specifiche
- Disturbo d’ansia sociale
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
Disturbi depressivi
I disturbi depressivi
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi depressivi, in generale, come delle condizioni caratterizzate da un umore triste, vuoti o irritabile, spesso accompagnato da problemi del sonno, problematiche cognitive e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. I vari disturbi appartenenti a questa categoria si differenziano tra loro in base alla durata dei sintomi, al momento di insorgenza e alle cause sottostanti. A differenza di un normale sentimento di tristezza, la depressione è un problema ben diverso, che può impattare in modo profondo sul benessere della persona; un evento di vita avverso, difficile da affrontare, può causare dolore a livello emotivo, ma nel caso della depressione esso si accompagna a sensazioni di perdita di valore, di colpa e di non speranza che ponno perdurare per settimane, mesi o addirittura anni.
Tra i disturbi depressivi vi sono:
- Disturbo depressivo maggiore
- Distimia (Disturbo depressivo persistente)
- Disturbo disforico premestruale
Disturbi di personalità
I disturbi di personalità
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi di personalità, in generale, come dei pattern di esperienza interna e comportamentale che deviano in modo consistente da quelle che sono le aspettative della cultura di riferimento, e che si manifestano in due o più aree tra: aspetti cognitivi (il modo in cui interpretiamo noi stessi, gli altri ed il mondo), aspetti affettivi (la nostra risposta emotiva), funzionamento interpersonale e controllo degli impulsi. Oltre a ciò, per essere considerato patologico, un pattern di personalità deve risultare pervasivo (e cioè manifestarsi in più ambiti della propria vita), persistente (di lunga durata, con esordio nella tarda adolescenza o nella prima età adulta) e creare nella persona un disagio clinicamente significativo.
Tra i disturbi di personalità vi sono:
- Il disturbo narcisistico di personalità
- Il disturbo borderline di personalità
- Il disturbo dipendente di personalità
- Il disturbo evitante di personalità
- Il disturbo ossessivo-compulsivo
- Il disturbo istrionico di personalità
- Il disturbo paranoide di personalità
- Il disturbo schizoide di personalità
- Il disturbo schizotipico di personalità
- Il disturbo antisociale di personalità
Problematiche connesse all'invecchiamento
Le problematiche connesse all'invecchiamento
La psicogeriatria è una branca della psicologia volta a fornire cura e sostegno ai bisogni emotivi, psicologici e cognitivi dell’anziano, affrontando le problematiche di adattamento insieme nel passare degli anni, verso una fase di vita che porta con sé diversi cambiamenti fisici, ambientali ed emotivi.
Le tematiche emergenti infatti riguardano un ampio spettro di argomenti, più o meno specifiche dell’anziano, quali:
- la solitudine
- la perdita di persone care
- la perdita di ruoli nelle diverse aree di vita
- le limitazioni funzionali, fisiche, conseguenti a dolore e a malattia cronica
- l’immagine di sé in un corpo che cambia
- i piccolo grandi cambiamenti nella quotidianità
- il pensionamento
- le difficoltà relazionali
- le difficoltà nella sfera sessuale
- i conflitti familiari
- i disturbi del comportamento alimentare
- i disturbi d’ansia
- i disturbi dell’umore
Accanto all’intervento di sostegno psicologico, la psicogeriatria si occupa anche di operare diagnosi differenziali per riconoscere quando il vissuto problematico riportato dal soggetto sia ascrivibile a un quadro di compromissione cognitiva che, in quanto tale, merita un approfondimento medico e neuropsicologico. Gli interventi di sostegno psicologico, laddove necessario, si estendono alla famiglia e all’ambiente di vita dell’anziano al fine di rendere l’intervento di cura il più funzionale e rispondente al bisogno espresso.
Titoli e certificazioni
- Laurea in Neuroscienze e Riabilitazione neuropsicologica (Università di Bologna)
- Specializzazione in Psicoterapia cognitivo-comportamentale
- Formazione in Neuropsicologia clinica
- Master Universitario di II livello in Psicodiagnostica e valutazione psicologica
- Terapia Metacognitiva Interpersonale – Basic & Advanced Training
Bio in breve
La dott.ssa Camilla Weber è una Psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana (n. 6704), specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. È esperta in Neuropsicologia clinica e Psicodiagnostica. Si occupa di: valutazione neuropsicologica, specifica o globale (valutazione di attenzione, memoria, linguaggio, funzioni esecutive, funzioni visuo-spaziali e prassie a fini diagnostici, per la richiesta di invalidità, per il rinnovo della patente o per questioni legali); riabilitazione cognitiva (in caso di declino cognitivo da lieve a moderato, sclerosi multipla ed esiti di ictus, trauma cranico o intervento neurochirurgico); valutazione del quoziente intellettivo; supporto psicologico al paziente affetto da declino cognitivo e al caregiver. La dott.ssa Camilla Weber si occupa anche di psicoterapia per adulti, sia in italiano che in inglese. È socia dell’associazione Tages Onlus. Ricopre il ruolo di Referente del gruppo di lavoro “Tages Brain” ed è membro del gruppo “Tages for Foreigners”.