
Massimiliano Zisa
Psicologo e Psicoterapeuta ericksoniano
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Si occupa di
Disturbi correlati a sostanze
I disturbi correlati a sostanze
Secondo la definizione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013), rientrano in questa categoria sia i disturbi correlati a sostanze (alcol, caffeina, cannabis, allucinogeni, inalanti, oppiacei, sedativi, ipnotici o ansiolitici, stimolanti, tabacco) che quelli non correlati a sostanze (gioco d’azzardo).
Disfunzioni sessuali
Le disfunzioni sessuali
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce le disfunzioni sessuali, in generale, come delle condizioni caratterizzate dalla compromissione della capacità di coinvolgersi nell’attività sessuale o di ottenere piacere da essa, e si verificano nelle diverse fasi che compongono la risposta sessuale (desiderio, eccitazione sessuale, orgasmo, risoluzione). In genere nell’insorgenza di questi disturbi sono implicati più fattori (fattori relazionali, condizioni legate al partner, fattori individuali, tematiche culturali o religiose, condizioni mediche).
Il DSM-5 (APA, 2013) individua diverse disfunzioni sessuali, tra cui:
- Disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci
- Disturbo erettile
- Eiaculazione precoce
- Disturbo dell’orgasmo femminile
- Altre disfunzioni sessuali
Disturbi d'ansia
I disturbi d'ansia
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi d’ansia, in generale, come delle condizioni caratterizzate da sentimenti eccessivi di paura o preoccupazione che compromettono il funzionamento abituale della persona e che risultano sproporzionati rispetto a ciò che viene considerato normale in base all’età o alla situazione che si sta vivendo. I vari disturbi appartenenti a questa categoria, si differenziano tra loro per la tipologia di oggetti o situazioni che suscitano paura o ansia intense. A differenza dei normali momenti di preoccupazione o stress che chiunque può attraversare, i sintomi che caratterizzano i disturbi d’ansia permangono spesso oltre i sei mesi e limitano la persona nelle sue attività quotidiane (lavorative, sociali, familiari etc.).
Tra i disturbi d’ansia vi sono:
- Fobie specifiche
- Disturbo d’ansia sociale
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
Disturbi ossessivo-compulsivi
I disturbi ossessivo-compulsivi
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi ossessivo-compulsivi, in generale, come delle condizioni caratterizzate da timori, preoccupazioni, impulsi o pensieri frequenti (ossessioni) che comportano un consistente disagio e spesso si associano a comportamenti ritualistici (compulsioni) messi in atto al fine di fronteggiare i pensieri indesiderati. I vari disturbi appartenenti a questa categoria si differenziano tra loro per caratteristiche specifiche, ma ciò che li accomuna è la presenza di ossessioni e/o compulsioni. Avere dei dubbi rispetto alle proprie azioni (come il timore di non aver chiuso la porta), non riuscire a liberarsi degli oggetti che ci appartengono o stuzzicare un’imperfezione presente sulla pelle, sono comportamenti assolutamente normali e frequenti, che possono capitare a tutti e che non ostacolano il benessere della persona che li vive. Nel caso dei disturbi ossessivo-compulsivi e correlati, le preoccupazioni eccessive e i comportamenti ripetitivi possono prendere il sopravvento, compromettendo in modo serio il funzionamento personale, sociale, lavorativo, familiare.
Tra i disturbi ossessivo-compulsivi vi sono:
- Disturbo ossessivo-compulsivo
- Disturbo di dismorfismo corporeo
- Disturbo da accumulo
- Tricotillomania
- Disturbo da escoriazione
Disturbo da sintomi somatici e disturbi correlati
Il disturbo da sintomi somatici e i disturbi correlati
Questa categoria di condizioni rappresenta un insieme di disturbi caratterizzati da sintomatologia somatica prominente che si associa ad un significativo distress psicologico e a compromissione del funzionamento. Data la natura di questi disturbi, essi giungono più facilmente all’attenzione medica anziché psicologica; in realtà il sintomo somatico di per sé non è la caratteristica più rilevante del disturbo, ma lo è piuttosto il modo in cui esso viene interpretato dalla persona che ne soffre. Sono numerosi i fattori che possono contribuire all’insorgenza ed al mantenimento di queste condizioni; tra questi troviamo le vulnerabilità genetiche e biologiche (come ad esempio una spiccata sensibilità al dolore), la presenza di esperienze traumatiche precoci (come ad esempio deprivazioni o violenze), forme di apprendimento avvenuti nel corso della vita (come ad esempio una particolare attenzione rivolta alle malattia) e norme sociali e culturali che svalutano e stigmatizzano la sofferenza psicologica in raffronto a quella fisica. L’ultima edizione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) individua all’interno di questa categoria le seguenti condizioni cliniche:
- Disturbo da sintomi somatici
- Disturbo da ansia di malattia
- Disturbo di conversione
- Disturbo fittizio
Disturbi depressivi
I disturbi depressivi
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi depressivi, in generale, come delle condizioni caratterizzate da un umore triste, vuoti o irritabile, spesso accompagnato da problemi del sonno, problematiche cognitive e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. I vari disturbi appartenenti a questa categoria si differenziano tra loro in base alla durata dei sintomi, al momento di insorgenza e alle cause sottostanti. A differenza di un normale sentimento di tristezza, la depressione è un problema ben diverso, che può impattare in modo profondo sul benessere della persona; un evento di vita avverso, difficile da affrontare, può causare dolore a livello emotivo, ma nel caso della depressione esso si accompagna a sensazioni di perdita di valore, di colpa e di non speranza che ponno perdurare per settimane, mesi o addirittura anni.
Tra i disturbi depressivi vi sono:
- Disturbo depressivo maggiore
- Distimia (Disturbo depressivo persistente)
- Disturbo disforico premestruale
Disturbi del sonno
I disturbi del sonno
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi del sonno-veglia, in generale, come delle condizioni caratterizzate dalla compromissione della qualità, del ritmo e della qualità del sonno causando problematiche di natura fisica ed emotiva come faticabilità, difficoltà di concentrazione, depressione, obesità e irritabilità.
Il DSM-5 (APA, 2013) individua diversi disturbi del sonno-veglia, tra cui:
- Disturbo da insonnia
- Narcolessia
- Disturbi del sonno correlati alla respirazione
- Parasonnie
- Altri disturbi del sonno-veglia
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Disturbi correlati a sostanze
I disturbi correlati a sostanze
Secondo la definizione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013), rientrano in questa categoria sia i disturbi correlati a sostanze (alcol, caffeina, cannabis, allucinogeni, inalanti, oppiacei, sedativi, ipnotici o ansiolitici, stimolanti, tabacco) che quelli non correlati a sostanze (gioco d’azzardo).
Disfunzioni sessuali
Le disfunzioni sessuali
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce le disfunzioni sessuali, in generale, come delle condizioni caratterizzate dalla compromissione della capacità di coinvolgersi nell’attività sessuale o di ottenere piacere da essa, e si verificano nelle diverse fasi che compongono la risposta sessuale (desiderio, eccitazione sessuale, orgasmo, risoluzione). In genere nell’insorgenza di questi disturbi sono implicati più fattori (fattori relazionali, condizioni legate al partner, fattori individuali, tematiche culturali o religiose, condizioni mediche).
Il DSM-5 (APA, 2013) individua diverse disfunzioni sessuali, tra cui:
- Disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci
- Disturbo erettile
- Eiaculazione precoce
- Disturbo dell’orgasmo femminile
- Altre disfunzioni sessuali
Disturbi d'ansia
I disturbi d'ansia
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi d’ansia, in generale, come delle condizioni caratterizzate da sentimenti eccessivi di paura o preoccupazione che compromettono il funzionamento abituale della persona e che risultano sproporzionati rispetto a ciò che viene considerato normale in base all’età o alla situazione che si sta vivendo. I vari disturbi appartenenti a questa categoria, si differenziano tra loro per la tipologia di oggetti o situazioni che suscitano paura o ansia intense. A differenza dei normali momenti di preoccupazione o stress che chiunque può attraversare, i sintomi che caratterizzano i disturbi d’ansia permangono spesso oltre i sei mesi e limitano la persona nelle sue attività quotidiane (lavorative, sociali, familiari etc.).
Tra i disturbi d’ansia vi sono:
- Fobie specifiche
- Disturbo d’ansia sociale
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
Disturbi ossessivo-compulsivi
I disturbi ossessivo-compulsivi
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi ossessivo-compulsivi, in generale, come delle condizioni caratterizzate da timori, preoccupazioni, impulsi o pensieri frequenti (ossessioni) che comportano un consistente disagio e spesso si associano a comportamenti ritualistici (compulsioni) messi in atto al fine di fronteggiare i pensieri indesiderati. I vari disturbi appartenenti a questa categoria si differenziano tra loro per caratteristiche specifiche, ma ciò che li accomuna è la presenza di ossessioni e/o compulsioni. Avere dei dubbi rispetto alle proprie azioni (come il timore di non aver chiuso la porta), non riuscire a liberarsi degli oggetti che ci appartengono o stuzzicare un’imperfezione presente sulla pelle, sono comportamenti assolutamente normali e frequenti, che possono capitare a tutti e che non ostacolano il benessere della persona che li vive. Nel caso dei disturbi ossessivo-compulsivi e correlati, le preoccupazioni eccessive e i comportamenti ripetitivi possono prendere il sopravvento, compromettendo in modo serio il funzionamento personale, sociale, lavorativo, familiare.
Tra i disturbi ossessivo-compulsivi vi sono:
- Disturbo ossessivo-compulsivo
- Disturbo di dismorfismo corporeo
- Disturbo da accumulo
- Tricotillomania
- Disturbo da escoriazione
Disturbo da sintomi somatici e disturbi correlati
Il disturbo da sintomi somatici e i disturbi correlati
Questa categoria di condizioni rappresenta un insieme di disturbi caratterizzati da sintomatologia somatica prominente che si associa ad un significativo distress psicologico e a compromissione del funzionamento. Data la natura di questi disturbi, essi giungono più facilmente all’attenzione medica anziché psicologica; in realtà il sintomo somatico di per sé non è la caratteristica più rilevante del disturbo, ma lo è piuttosto il modo in cui esso viene interpretato dalla persona che ne soffre. Sono numerosi i fattori che possono contribuire all’insorgenza ed al mantenimento di queste condizioni; tra questi troviamo le vulnerabilità genetiche e biologiche (come ad esempio una spiccata sensibilità al dolore), la presenza di esperienze traumatiche precoci (come ad esempio deprivazioni o violenze), forme di apprendimento avvenuti nel corso della vita (come ad esempio una particolare attenzione rivolta alle malattia) e norme sociali e culturali che svalutano e stigmatizzano la sofferenza psicologica in raffronto a quella fisica. L’ultima edizione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) individua all’interno di questa categoria le seguenti condizioni cliniche:
- Disturbo da sintomi somatici
- Disturbo da ansia di malattia
- Disturbo di conversione
- Disturbo fittizio
Disturbi depressivi
I disturbi depressivi
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi depressivi, in generale, come delle condizioni caratterizzate da un umore triste, vuoti o irritabile, spesso accompagnato da problemi del sonno, problematiche cognitive e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. I vari disturbi appartenenti a questa categoria si differenziano tra loro in base alla durata dei sintomi, al momento di insorgenza e alle cause sottostanti. A differenza di un normale sentimento di tristezza, la depressione è un problema ben diverso, che può impattare in modo profondo sul benessere della persona; un evento di vita avverso, difficile da affrontare, può causare dolore a livello emotivo, ma nel caso della depressione esso si accompagna a sensazioni di perdita di valore, di colpa e di non speranza che ponno perdurare per settimane, mesi o addirittura anni.
Tra i disturbi depressivi vi sono:
- Disturbo depressivo maggiore
- Distimia (Disturbo depressivo persistente)
- Disturbo disforico premestruale
Disturbi del sonno
I disturbi del sonno
L’ultima versione del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce i disturbi del sonno-veglia, in generale, come delle condizioni caratterizzate dalla compromissione della qualità, del ritmo e della qualità del sonno causando problematiche di natura fisica ed emotiva come faticabilità, difficoltà di concentrazione, depressione, obesità e irritabilità.
Il DSM-5 (APA, 2013) individua diversi disturbi del sonno-veglia, tra cui:
- Disturbo da insonnia
- Narcolessia
- Disturbi del sonno correlati alla respirazione
- Parasonnie
- Altri disturbi del sonno-veglia
Titoli e certificazioni
- Laurea in Psicologia dell'educazione e dell'età evolutiva (Università degli Studi di Firenze)
- Specializzazione in Psicoterapia Ericksoniana
- Ipnotista
- Master Practioner in Programmazione Neurolinguistica
- Master in Coaching & Professional Counselor
- Master in tecniche di impatto e comunicazione efficace
- Master avanzato in tecniche evolute di ipnositerapia per il trattamento dell’ansia e della depressione
- Formazione avanzata in Psiconcologia
- Workshop professionale in mindfulness in oncologia
Bio in breve
Il dott. Massimiliano Zisa è uno Psicologo iscritto all’Ordine degli Psicologi della Toscana (n. 3321), specializzato alla Scuola Italiana di Ipnosi e Psicoterapia Ericksoniana (SIIPE). Ha acquisito il titolo di Master Practitioner in Programmazione Neuro Linguistica & Professional Counselor. È esperto nelle tecniche di impatto e comunicazione efficace, nel trattamento dell’ ansia, nell’analgesia ipnotica e terapia del dolore. È stato allievo diretto di Stephen Gilligan e di William O’Hanlon, allievo didatta della SIIPE, coordinatore dei Master di II Livello in Ipnosi per Psicologi e Psicoterapeuti, referente alle ricerche cliniche in Oncologia presso l’Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze (ASF 10 Firenze) e psiconcologo per conto del C.A.L.C.I.T. Valdarno Fiorentino presso l’Ospedale Serristori di Figline Val D’Arno (ASF 10 Firenze). È socio di Tages Onlus Membro del Gruppo di lavoro “Tages Mind“.